IO DISERTO, NOI DISERTIAMO

Pubblichiamo questa breve riflessione di Tonio Dell’Olio, direttore della rivista “Mosaico di pace e pubblicata il 4 marzo scorso sul sito www.mosaicodipace.it, come primo contributo nella sezione “Interventi” di questo numero. Ci sembra infatti rappresenti molto efficacemente l’approccio e lo spirito di tutte/i coloro  che non ci stanno a mettersi l’elmetto e ad andare in guerra. Anche noi di “Su la Testa”, esattamente nella stessa direzione qui delineata da Tonio Dell’Olio, disertiamo: 

“Sì, diserto. Dalla scelta governativa di dire che la guerra è sbagliata e, per questo si combatte la guerra con la guerra. Diserto dall’accoglienza selettiva di persone che scappano dalla fame della guerra e dalla guerra della fame quasi a indicare che il luogo di provenienza faccia la differenza. Sì, da questo razzismo non dichiarato ma praticato – eccome! – diserto. Diserto dall’annegamento nelle informazioni di un solo conflitto mentre si condannano al silenzio le guerre dei poveri. Diserto la dislessia che pare affliggere alcuni cristiani di fronte alle pagine del Vangelo che parlano di amore dei nemici, di spade da rimettere nel fodero e di ‘Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro’. Diserto la retorica di certe manifestazioni che scelgono di non disturbare il manovratore, di dire e non dire, di applaudire il Papa scegliendo di fare esattamente il contrario e di essere buoni per tutte le stagioni. Diserto dall’arruolamento obbligatorio nel partito del realismo presunto che condanna ogni azzardo fuori dal perimetro del perbenismo. Diserto la logica dell’applauso prima di tutto, del consenso a tutti i costi, del comandamento di non compromettere la carriera. Diserto, e per questo so di essere condannato con i ‘senzapotere’ all’infamia delle pecore nere o delle mosche bianche mentre sono gli altri a rinnegare i colori dell’arcobaleno”.

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