La rivoluzione Costituzionale
Paolo Ferrero
Paolo MADDALENA, La rivoluzione Costituzionale: Alla riconquista della proprietà pubblica, 2020 Reggio Emilia, Diarkos editore, 20 euro, Pag. 430
Nel numero di “Su la testa” dedicato al pubblico non poteva mancare la recensione dell’ultima fatica editoriale di Paolo Maddalena. Questo libro affronta infatti di petto il tema del rapporto tra pubblico e privato ed afferma: “Il sistema economico neoliberista ha portato il mondo intero verso un’insostenibile diseguaglianza economica, e ora si appresta a destrutturare lo Stato democratico. Insomma, è arrivato il momento di una rivoluzione, non violenta e costituzionalmente legittima, che riequilibri il rapporto tra pubblico e privato. Come ogni cittadino, infatti, ha bisogno di un reddito per assicurarsi una “vita libera e dignitosa”, così il popolo sovrano necessita di una proprietà pubblica che possa garantire tutti – specie nei momenti di emergenza come quello provocato dalla pandemia da Covid-19 – sicurezza, prospettiva e cure.
Ciò non può che passare attraverso la (ri)nazionalizzazione delle industrie strategiche, delle fonti di produzione, della ricchezza nazionale, dei servizi pubblici essenziali e delle fonti di energia”.
Il volume è diviso in due parti.
Nella prima parte si esprimono le idee di fondo, in una visione che partendo da uno sguardo generale arriva al nucleo centrale del problema, costituito dalla prevalenza data dalla politica, e anche da certa dottrina, alla proprietà privata sulla proprietà pubblica. Il libro considera ciò un errore dal quale sono derivati immensi danni al nostro patrimonio pubblico. Parimenti il libro ritiene che una via di uscita positiva possa ottenersi unicamente dando concreta attuazione al Titolo III, dedicato ai rapporti economici, della Parte prima della Costituzione.
Nella seconda parte sono raccolti i post e gli articoli dell’autore, sull’attività politica e di governo, della quale si sottolineano gli errori, facendo notare che, soltanto nei principi e nelle norme della Costituzione ci sia la risposta ”esatta” – sottolinea Maddalena – per la soluzione delle enormi difficoltà che gravano sulla vita del nostro paese.
Lo spirito del libro è quindi la necessità di una vera e propria rivoluzione. Non una rivoluzione armata, ma quella prevista dalla nostra Costituzione, in ordine alla quale Calamandrei – ci ricorda Maddalena – diceva: “Per compensare le forze di sinistra di una rivoluzione mancata, le forze di destra non si opposero ad accogliere una Costituzione una rivoluzione promessa”.
Un libro quindi che pone in termini giuridici, Costituzionali e legislativi il tema della necessità del pubblico. Un libro dichiaratamente anti-liberista scritto da un giurista – ex componente della Corte Costituzionale – di origine cattolica. Mi piace sottolineare questo aspetto per due ragioni. In primo luogo per la bella citazione del Vangelo di Luca che viene posta ad epigrafe del libro: “Riempì di beni gli affamati e mandò via i ricchi a mani vuote” (Luca cap. 1, vers. 53). In secondo luogo perché il costituzionalismo, nato dalla resistenza e frutto specifico della situazione italiana, rappresenta una cultura giuridica e politica che va al di là degli schieramenti storici e che deve essere valorizzato.
Un libro, quindi, che contiene una proposta politica ma anche portatore di una cultura politica che più di altre ha caratterizzato la Repubblica, che non è la prosecuzione dello stato sabaudo – come piacerebbe a massoni e Confindustria -ma una novità resa possibile da uno straordinario elemento di protagonismo popolare: la lotta partigiana.